Latina. Litorale e polemiche. Giuseppe Fiacco (Confesercenti): «Basta ai veleni ed ai salotti. Pensiamo, piuttosto, alla riqualificazione»
8-3-2024
Economia
Latina. Litorale e polemiche. Giuseppe Fiacco (Confesercenti): «Basta ai veleni ed
ai salotti. Pensiamo, piuttosto, alla riqualificazione»
«Invece di polemizzare tra le forze politiche e di attribuire la paternità delle responsabilità
di come versa il litorale di Latina, io credo che la cosa migliore da fare sia quella di
concertare ogni forza, eliminare anche il colore degli schieramenti a cui si appartiene,
e impegnarsi per valorizzare i chilometri di spiaggia di cui è dotata la Marina di Latina».
Giuseppe Fiacco, presidente della Confesercenti provinciale, manda un messaggio chiaro ai politici
del Palazzo che in questi giorni si rimpallano responsabilità sul degrado attuale del lungomare.
«La marina di Latina è una risorsa del territorio comunale che non è mai stata valorizzata,
eppure è enorme. Io ai miei colleghi consiglieri comunali (Fiacco è infatti consigliere comunale
di Forza Italia al Comune di Latina) non posso che dire che scrollarsi di dosso l’etichetta dei partiti
ed operare tutti insieme per qualificare il lido, perché esso è un bene dell’intera comunità
e da esso dipende anche una buona parte del rilancio economico di questo territorio».
La ripresa economica e l’arredo del Lido latinense sono tra i punti basilari del programma
tracciato da Fiacco, che punta in particolare sull’iniziativa degli imprenditori del litorale.
«Gli imprenditori della zona risultano poi abbandonati a se stessi e la colpa è anche delle
associazioni di categoria come la nostra ed in questi frangenti è inutile sottrarsi al gioco
delle parti e delle responsabilità solo per mero opportunismo. Però, come si riconoscono le
nostre pecche, è anche vero che si devono rendere noti i propri programmi. E la Confesercenti
sta studiando un piano per riqualificare il litorale a favore dei commercianti. Per questo,
per favorire lo sviluppo omogeneo di tutto il territorio, c’è òa necessità di un tavolo
di confronto sereno tra tutte le parti in campo. A un unico tavolo devono sedersi attorno
le forze economiche, politiche e sociali, nessuno escluso, dove ognuno espone le proprie
esigenze e si tracciano le linee guida comuni per agire per il bene della collettività.
Quindi, azzeriamo le polemiche e ottimizziamo il tempo con degli incontri, perché è giunta
l’ora dello sviluppo e non delle chiacchiere da salotto politico».