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"Ettore Majorana sparì per i suoi problemi di carattere e comportamentali"

L'affermazione di Stefano Roncoroni, scrittore e parente del fisico, nel liceo a lui intestato

29/04/2014

La dirigente scolastica prof.ssa Stella Fioccola e Stefano Roncoroni

Roncoroni: "Ettore Majorana sparì per suoi problemi di carattere e comportamentali. Fu una sua scelta"
Fu una decisione irrevocabile quella di Ettore Majorana: sparì perché lo volle lui, per suoi problemi di carattere e comportamentali. E' quanto emerge da "Ettore Majorana, lo scomparso e la decisione irrevocabile" scritto da Stefano Roncoroni, sua nonna Elvira era la sorella di Fabio, il padre di Ettore, presentato oggi nell'aula magna del Liceo Scientifico Ettore Majorana di Latina di fronte ad una folta platea di studenti. L'incontro era inserito nell'ambito del Progetto Lettura dell'istituto scolastico, voluto dalla dirigente dott.ssa Stella Fioccola, le cui coordinatrici sono la prof.ssa Maria Donatiello e la prof.ssa Lucia Costantini.
Le risposte secche e lapidarie ricevute dallo zio in merito alla vicenda, quando Roncoroni era più giovane, hanno messo curiosità allo scrittore che ha deciso di dare alle stampe il volume per cercare una risposta definitiva o quasi alla sua scomparsa che da tantissimi anni, oltre 70, aleggia sul nostro Paese. "Su Ettore Majorana - ha spiegato Roncoroni - si è detto e supposto di tutto sui giornali e alla televisione, teorie ed indagini, versioni fantasiose e non, aiutate anche dallo stretto riserbo dei suoi familiari. Majorana scompare inghiottito nel nulla nel marzo 1938. Finora nessuno ha dimostrato di conoscere realmente quale sia stato il destino del fisico italiano più brillante dell'epoca. Una fuga? Un suicidio? La verità si cela sicuramente nei documenti che i discendenti di Majorana conservano nei loro archivi. Roncoroni riporta supposizioni e documenti, in particolare l'inedito scritto dallo zio Giuseppe Majorana "Ettore Majorana, lo scomparso" scritto nel 1940 che servì a dare una versione ufficiale di famiglia per quella scomparsa. Tutto getta una nuova luce su questo mistero, denunciando l'inspiegabile riserbo di una famiglia troppo autoritaria, che guardava soprattutto alla fama e al guadagno, cosa che Ettore non accettava. Secondo Roncoroni, Majorana decise di sua spontanea volontà di sparire, subito dopo aver ricevuto la cattedra "per chiara fama" dal regime fascista. Un "premio" che venne usato dalla famiglia per darsi lustro agli occhi degli altri. "La sua fuga fu dettata, - continua Roncoroni - non come disse Sciascia dalla paura della bomba atomica, ma per suoi problemi di carattere e comportamentali. Ettore viveva isolato, non aveva rapporti sociali, aveva sue personali lacerazioni ed era sempre in aperto contrasto con la madre. Scambiava la notte per il giorno, non mangiava, non sapeva lavarsi per cui si suppone anche una sottile forma di autismo: la sindrome di Asperger che si riscontra in soggetti altamente intelligenti, ma con difficoltà ad avere relazioni sociali. Alla famiglia fu più comodo lasciare e mantenere l'alone di mistero sulla sua scomparsa che dire veramente le cose come stavano. Per loro era inammissibile e lo è ancora". Inutili furono i tentativi di riportarlo a casa da parte loro: la prima volta che lo ritrovarono nel bosco di Perdifumo nel Cilento, riuscì a far perdere le sue tracce e così fece anche le altre volte fino a morire, come suppone lo scrittore, nel settembre 1939. E' finalmente svelato il mistero della scomparsa di uno dei nostri più importanti fisici? O forse no? Qualche dubbio ancora resta, forse un giorno la famiglia deciderà di dire "la verità vera" mettendo finalmente la parola fine a questa vicenda.

Redazione ParvapoliS

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