Politica

Priverno, protocollo di intesa con la Camera di Commercio

Delogu: "Occorre pensare a uno sviluppo territoriale strategico che coinvolga tutti i Comuni"

18/02/2014

Angelo Delogu - sindaco di Priverno

Ripartire da un'idea di sviluppo territoriale, tornando a ragionare "comprensorialmente" anziché in maniera autonoma e slegata dalle altre realtà amministrative. Si può riassumere con queste poche parole il senso del Protocollo d'Intesa "Piano strategico territoriale per lo sviluppo socio-economico dell'area vasta provincia di Latina", sottoscritto dal sindaco di Priverno Angelo Delogu. Il protocollo, cui hanno aderito i 33 Comuni della provincia e la Camera di Commercio, servirà a delineare una strategia di sviluppo che tenga conto delle peculiarità territoriali e sociali delle realtà interessate e che permetta loro di accedere a fondi regionali e comunitari.
«Nel corso della campagna elettorale -afferma il primo cittadino privernate- ho più volte ripetuto che c'era bisogno di tornare a ragionare a livello comprensoriale, di tornare a ragionare di crescita e sviluppo con i nostri 'vicini di casa'. La firma di questo protocollo non è che il primo passo verso questa direzione: solamente se riusciremo a coordinare tutte le azioni da intraprendere e muoverci verso un'unica direzione riusciremo a tirare i Comuni della provincia fuori dal pantano in cui sono terminati».
A spingere i Comuni a consorziarsi nel "Patto per lo sviluppo" le decisioni della Comunità Europea e della Regione Lazio di premiare, dal punto di vista economico e finanziario, quelle realtà locali capaci di cooperare e fare sistema. «Siamo chiamati ad un banco di prova molto importante -continua il Sindaco Angelo Delogu-. Il Patto rappresenta per molte realtà imprenditoriali e associative un ultimo appiglio di salvezza per riuscire a superare la crisi economico-finanziaria. Le direttive per la Politica di coesione 2014-2020 della Commissione Europea e il Programma Operativo Regionale sono due grandi occasioni che difficilmente si ripresenteranno: negli anni passati i fondi europei sono stati utilizzati poco e male, andando dispersi in mille, piccoli, rivoli. Occorre, invece, un piano strategico integrato che permetta di concentrarsi su obiettivi di vasta portata: bisogna puntare su grandi opere che coinvolgano tutti i soggetti firmatari del protocollo. Il nostro territorio è in sofferenza ormai da troppo tempo ed è compito di noi amministratori dare risposte precise e puntuali alle loro esigenze».

Redazione ParvapoliS

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