Economia
Differenziare è il futuro
Incontro di Legambiente sul tema dei rifiuti: "occorre cambiare strada, il sistema attuale è inefficiente e dannoso"
23/11/2013
«Se avessimo rispettato la percentuale di raccolta differenziata imposta dalla Legge basterebbe l'unico impianto di trattamento meccanico biologico operativo in provincia (Rida di Aprilia), al momento ce ne serve un altro». Sono queste le parole di Alessandro Loreti -presidente del circolo Arcobaleno Legambiente Latina- pronunciate nell'ambito dell'evento "Oltre la discarica! Liberi dai rifiuti" organizzato nel pomeriggio di ieri presso il Teatro Ponchielli all'interno della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, per discutere il superamento di un sistema, come quello attuale, inefficiente a contrastare i dannosi fenomeni di illegalità legati alle Ecomafie.
Alla presenza di una folta platea, dei vertici regionali Legambiente, del sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi, del consigliere comunale Maurizio Patarini, del consigliere provinciale Giuseppe Pannone e di professionalità autorevoli del settore, sia a livello locale sia nazionale e internazionale si è sviscerato il problema dei rifiuti cercando di trovare la strada verso un sistema di raccolta che riduca al minimo i rifiuti conferiti nella discarica di Borgo Montello.
Il futuro guarda alle centrali a biogas da FORSU (la frazione organica dei rifiuti solidi urbani) e alla piattaforma Recall che, prima in Italia, verrà realizzata proprio a Latina con la sinergia di due realtà strategiche della provincia, ESCO Lazio Srl e COSMARI Srl coadiuvate dall'esperienza di AzzeroCO2.
I dati riportati da Legambiente, riferiti al 2011, delineano il quadro di una provincia che stenta a percepire l'importanza, non solo per l'ambiente ma anche per l'economia, della differenziazione del rifiuto; su 317mila tonnellate di rifiuti prodotti solo 69mila tonnellate vengono differenziate, una percentuale che raggiunge appena il 22%. L'art. 205 del d.lgs 152/06 prevede che entro il 2006 i Comuni italiani avrebbero dovuto raggiungere il 35% di raccolta differenziata ed entro il 2012 il 65%...ma siamo ben lontani da questo traguardo, negativo e sconfortante non solo per l'ambiente in cui viviamo, e quindi per la salute di tutti, ma anche per il mancato guadagno che l'intera comunità ha dal recupero dei materiali di scarto e per la perdita economica delle penalità da pagare sulla tassa di conferimento in discarica (+20%).
«Nell'Ato Latina l'unico impianto operativo di trattamento meccanico biologico è il Rida di Aprilia che riesce a lavorare circa il 35-40% delle entrate nel sito di Borgo Montello. Se fossimo riusciti, entro il 2012, a raggiungere il 65% di raccolta differenziata saremmo riusciti a coprire l'intero ammontare dei rifiuti, non avendo la necessità di un nuovo impianto. Attestati su circa il 34,5%, al momento è assolutamente necessario una nuova struttura», ha spiegato ieri il presidente Lagambiente Latina, Alessandro Loreti.
Il presidente regionale Legambiente, Lorenzo Parlati, ha specificato come «Legambiente ha condotto un esperimento, su Roma, portando a compimento il progetto di "porta a porta autorganizzato"; domiciliarizzare la raccolta si può, anche su realtà finora considerate fuori da questo modello».
Ai nostri microfoni il presidente Legambiente Latina e il consigliere comunale, Maurizio Patarini, al quale abbiamo chiesto come mai l'Europa riesce a generare ricchezza dal rifiuto mentre l'Italia non solo non ci riesce ma addirittura perde denaro, anche solo se si considerano le addizionali pagate per inadempienza.