Economia
Gravissimi ritardi nella gestione della crisi dell'Scm
Lo afferma il consigliere regionale Enrico Forte
30/10/2013
<La crisi della SCM di Latina Scalo, a cinque mesi dall’occupazione del sito da parte dei lavoratori, non trova soluzione e anche l’iter giudiziario per l’assegnazione del sito produttivo sembra essersi completamente bloccato>.
Il consigliere regionale e vice presidente della Commissione Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica Enrico Forte nell’esprimere nuovamente la sua solidarietà ai sessanta dipendenti della Cosmopharma che vivono una pesante situazione di incertezza rispetto al loro futuro occupazionale, torna a sottolineare la necessità di individuare al più presto soluzioni definitive che consentano di far ripartire l’attività produttiva dell’azienda.
Alcuni mesi fa il sito era stato posto sotto sequestro ed affidato ad un curatore fallimentare con l’incarico di gestire l’eventuale cessione dello stabilimento ad un imprenditore interessato a rilevarlo ed era stato il Presidente del Tribunale di Latina a ribadire la necessità di dare priorità alle manifestazioni d’interesse legate a piani industriali che prevedano il mantenimento dei posti di lavoro e l’operatività dell’azienda operante nel settore farmaceutico, dando indicazioni precise al curatore.
<Nonostante siano trascorsi circa cinque mesi dall’inizio dell’occupazione del sito ex Gambro – sottolinea Enrico Forte – non sono stati fatti passi avanti nella direzione indicata dal Presidente del Tribunale. A tutt’oggi infatti registriamo da parte del curatore fallimentare un ingiustificabile ritardo nella predisposizione del bando per l’assegnazione dello stabilimento, ritardo le cui conseguenze potrebbe essere drammatiche per il futuro dell’azienda: il rischio concreto che si profila é quello di vedere svanire le possibili soluzioni legate ad iniziative industriali che nei mesi scorsi avevano manifestato il loro interesse. Non vorrei – conclude il consigliere regionale del Partito Democratico – che, come mi risulta in maniera informale, tale interesse manifestato da alcuni imprenditori sia nel frattempo venuto meno a causa della mancata predisposizione del bando e del silenzio del curatore. Se tale indiscrezione fosse vera desterebbe ancor maggior preoccupazione: ritengo quindi che, nel totale rispetto delle regole e delle procedure sancite dalle leggi, queste debbano essere utilizzate appieno, come in questo caso, per la soluzione di vicende che possono avere impatti sociali e occupazionali devastanti per il nostro territorio già provato dalla crisi economica>.