Eventi & Cultura

"Donne Vittime di un Amore Criminale"

Domani convegno a Palazzo Mazzzoni a Sabaudia

07/03/2013

Domani, in occasione della ricorrenza della giornata dell'8 marzo, Palazzo Mazzoni a Sabaudia ospiterà il convegno "Donne Vittime di un Amore Criminale". L'appuntamento è alle ore 16 per l'organizzazione dell'Associazione "Athena 2003" con il patrocinio del Lions Club Sabaudia-S. Felice Circeo. A parlare di violenza sulle donne saranno l'assessore provinciale alle Politiche Sociali, Fabio Bianchi, l'avvocato matrimonialista Marilena Gelardi, lo psicologo Fabrizio Mignacca e la criminologa Imma Giuliani. Gli ultimi due professionisti già noti al pubblico televisivo per aver seguito il caso di Roberta Ragusa come consulenti dell'Associazione "Per Roberta". A connotare l'evento l'analisi dalla quale si deduce che per il 70% dei casi i femminicidi, scaturiti in prevalenza per litigi, gelosia o, molto più spesso per ribellione, vedono responsabili uomini che amavano o che avevano avuto una relazione con le vittime. "Le donne vengono eliminate perché reclamano la propria indipendenza - spiega la dott.ssa Baccaro, presidente di Athena 2003 -. Dietro questi omicidi c'è, molto spesso, il tentativo di lasciare un uomo, ribellandosi a maltrattamenti e prevaricazioni. E questo gesto viene pagato con la propria vita. La strage infinita delle donne è una tragedia nazionale che riguarda tutti, perché succede ovunque, non è un fenomeno localizzato in terre o ceti arretrati: accade in ogni luogo, in ogni ceto sociale, ad ogni età.
"E' assolutamente necessario - riflette l'avv. Marilena Gelardi- che il femminicidio, come si invoca da tempo, sia riconosciuto come fattispecie di reato, punito come crimine contro l'umanità e condannato come delitto di genere. Siamo di fronte ad una vera e propria strage sessista: donne che vengono uccise in quanto donne. Per aver voluto affrancarsi da una relazione soffocante, per aver rivendicato libertà, dignità, rispetto. Nelle storie di queste donne molto spesso amici, parenti, vicini, fingono di non vedere e non sapere. Altre volte sono loro che negano a se stesse la patologia di un sentimento che sopportano fino al giorno dell'assassinio. Occorre, dunque, tenere alta l'attenzione sul fenomeno e promuovere l'informazione perché le donne imparino a riconoscere i segnali di un amore malato e a fuggirne lontano".

 

 

Antonio Picano

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