Eventi & Cultura
Cori. Tutto pronto per il Carosello Storico dei Rioni. Pietro Carucci: «Uno spettacolo policromo, con 400 figuranti, che non ha uguali»
21/06/2001
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Pietro Carucci, presidente dell'Ente
Carosello Storico. Il Carosello storico dei rioni fu ideato nel 1937, in pieno
Ventennio, quando il regime fascista cercò di creare una coesione tra feste
popolari e sacre tradizioni. Infatti, fu l'Opera Nazionale Dopolavoro che in
simbiosi con l'allora Ente Provinciale per il Turismo e lo stesso Comune di
Cori trasse ispirazione per i festeggiamenti del Carosello in occasione degli
onori alla Madonna del Soccorso, che apparve a Cori nel 1521, e a Sant'Oliva,
patrona del paese fino al XII secolo. Una festa multicolore, con i cortei
in costumi rinascimentali e delle agoni equine già abbastanza sentite, che ebbero
fortune alterne anche nel dopoguerra. Infatti il Palio storico, nella sua
rievocazione che forse più rispecchia il passato rinascimentale, è cominciato
di recente. Nel 1992 il Comune di Cori ha istituito un Ente apposito che si occupa
della preparazione del Palio, che in quest'edizione ha trovato soluzione in una
unica manifestazione, proprio per privilegiare lo spettacolo in una sola gara
carica di suspence e che non concede appelli.
Ed è infatti l'agonismo la molla principale che mette a confronto le tre porte
del paese, decise a contendersi il drappo che ogni anno un'artista disegna e colora.
Ninfina, Romana e Signina sono le tre porte che si sfidano in ogni edizione
alla corsa all'anello: tre cavalieri di ogni porta corrono (entro un tempo
prestabilito) con un pugnale per infilzare l'anello. Chiaramente vince
la porta che infila più anelli. E come nelle migliori tradizioni rinascimentali,
la Porta che vince conquista il drappo e festeggia per tutte la durata dell'estate
la vittoria nelle sue taverne.
Appuntamento sabato e domenica.
Carosello Storico. Il Carosello storico dei rioni fu ideato nel 1937, in pieno
Ventennio, quando il regime fascista cercò di creare una coesione tra feste
popolari e sacre tradizioni. Infatti, fu l'Opera Nazionale Dopolavoro che in
simbiosi con l'allora Ente Provinciale per il Turismo e lo stesso Comune di
Cori trasse ispirazione per i festeggiamenti del Carosello in occasione degli
onori alla Madonna del Soccorso, che apparve a Cori nel 1521, e a Sant'Oliva,
patrona del paese fino al XII secolo. Una festa multicolore, con i cortei
in costumi rinascimentali e delle agoni equine già abbastanza sentite, che ebbero
fortune alterne anche nel dopoguerra. Infatti il Palio storico, nella sua
rievocazione che forse più rispecchia il passato rinascimentale, è cominciato
di recente. Nel 1992 il Comune di Cori ha istituito un Ente apposito che si occupa
della preparazione del Palio, che in quest'edizione ha trovato soluzione in una
unica manifestazione, proprio per privilegiare lo spettacolo in una sola gara
carica di suspence e che non concede appelli.
Ed è infatti l'agonismo la molla principale che mette a confronto le tre porte
del paese, decise a contendersi il drappo che ogni anno un'artista disegna e colora.
Ninfina, Romana e Signina sono le tre porte che si sfidano in ogni edizione
alla corsa all'anello: tre cavalieri di ogni porta corrono (entro un tempo
prestabilito) con un pugnale per infilzare l'anello. Chiaramente vince
la porta che infila più anelli. E come nelle migliori tradizioni rinascimentali,
la Porta che vince conquista il drappo e festeggia per tutte la durata dell'estate
la vittoria nelle sue taverne.
Appuntamento sabato e domenica.