Eventi & Cultura

Cronache di Guerra

Annibale Folchi preseta il suo ultimo libro presso la biblioteca di Cori

17/02/2011

Venerdì, 18 febbraio 2011, alle ore 17.00, presso la Biblioteca comunale Elio Filippo Accocca, verrà presentato il volume di Annibale Folchi: “Cronache di guerra. Littoria 1940-1945” (D’Arco edizioni, 463 pp). Parteciperanno il Delegato alla Cultura Giorgio Chiominto, Ettore Di Meo (biblioteca civica Cori) e Clemente Ciammaruconi (storico). Sarà presente l’autore. Ormai da diversi anni tra i più attenti indagatori delle vicende storiche del nostro territorio provinciale, Annibale Folchi è da pochi mesi tornato in libreria con la sua ultima fatica. Ripercorrendo anno dopo anno il periodo che va dal 1940, l’anno dell’annuncio dell’entrata in guerra dell’Italia al fianco della Germania nazista, al 1945, l’anno della liberazione e della ritrovata speranza democratica, in questo denso volume lo studioso pontino offre al lettore una raffigurazione, come suo solito accurata e minuziosa, del periodo bellico nella «provincia del duce». Attraverso un rigoroso vaglio documentario dei fatti raccontati, frutto di meticolose ricerche d’archivio, Folchi ricostruisce le vicende accadute in tutti i centri abitati della provincia, Cori incluso, in quegli anni: dall’iniziale, diffusa aspettativa in un conflitto di breve durata alle difficoltà presto subentrate per il crescente coinvolgimento italiano, dalle sempre più cocenti delusioni per l’esito delle operazioni militari ai giorni cruciali della «guerra guerreggiata» nei nostri paesi. Com’è consuetudine nelle ricerche dell’autore, protagonista indiscussa del suo lavoro è la gente qualunque con il proprio carico di miserie e sofferenze; vicissitudini spesso sottaciute o dimenticate che ci parlano di uomini e donne loro malgrado chiamati a confrontarsi con la Storia con l’iniziale maiuscola. Non manca, in ogni caso, un significativo apporto anche su questioni di più ampia portata tuttora aperte e dibattute a livello storiografico, quali l’allagamento dell’Agro Pontino predisposto a scopo difensivo fin dall’estate 1943 e la conseguente recrudescenza malarica che colpì l’inerme popolazione pontina, per la quale non si è esitato a parlare persino di «guerra biologica». A questo proposito, ridimensionando la tradizionale visione secondo cui ogni colpa in tal senso andrebbe attribuita agli occupanti tedeschi, l’individuazione di documenti archivistici incontrovertibili autorizza Folchi ad affermare che se «il fascismo aveva fatto la bonifica, la guerra fascista la distrusse».

Sara Fedeli

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