Eventi & Cultura

Marcello Zei, il Dna di una fondazione

Roberto Zei: «Comprendendo le nostre origini, costruiremo il nostro futuro»

03/09/2010

Si sono conclusi: L’apertura estiva della Mostra Homo Sapiens e Habitat, i tre incontri, con visite guidate alla Mostra e alle grotte, di preistoria pontina del mese di luglio e l’apertura di grotta Guattari. Sono le attività estive totalmente gratuite che la Fondazione Marcello Zei onlus, ha dedicato alla conoscenza della preistoria per commemorare dieci anni dalla scomparsa del professore. Scrive Roberto Zei: «Come Fondazione vogliamo congratularci con tutti quelli che, trascurando il richiamo delle brezze marine che provenivano dalle spiagge degli stabilimenti, hanno deciso di salire, con le note difficoltà di parcheggio e i suoi costi, al centro storico di San Felice Circeo, e sfidando le convenzioni della vita mondana, sono entrati nella Torre dei Templari dove è ubicato, da trentadue anni, il "Museo”. Ci congratuliamo con Voi perché avete capito che nella comprensione delle nostre origini, si trova il seme della costruzione del futuro dell’uomo del XXI secolo. Quando c’interessiamo di temi che potrebbero sembrare così lontani o per addetti ai lavori, come l’archeologia, la preistoria, l’industria litica dell’uomo primitivo, sapiens o neanderthaliano, riusciamo ad avere un’intuizione chiara sulle immense possibilità che la specie homo ha oggi di conquistare ben più della Terra con tutte le articolate strade dell’evoluzione che si dipaneranno fino ad arrivare ad obiettivi che nessuno potrebbe nemmeno immaginare. In una selce, la più grande scoperta intergalattica può essere a disposizione di ognuno di noi. Per un momento, riusciremmo a prevedere l’evoluzione, esattamente come ha fatto il prof. Zei molti anni fa, quando iniziò i suoi studi d’archeologia, ed è proprio questo sguardo verso il futuro, quello che fa nascere questo immenso grazie che vi rivolgiamo. Proprio per questa capacità di percepire ciò che il prof. Zei voleva dire, con lo studio della preistoria: Solo dal passato potremo capire le modalità e l’evoluzione di ciò che verrà. Per quanto quest’affermazione può sembrare contraddittoria, niente è più lontano della realtà. Capire questo messaggio, è una possibilità che tutti hanno e che il prof. Zei ci ha lasciato grazie alla sua passione per lo studio e la ricerca ad oltranza. Ricordo che spesso, tornato a casa, si sedeva dietro il suo gran tavolo da lavoro circondato da tanti libri per analizzare i ritrovamenti, per scrivere lavori e conclusioni da pubblicare. La sua curiosità era immensa, ma anche la sua capacità di comunicare. Lui non riusciva a tenere niente per se, voleva condividere ogni ritrovamento e, dopo la sua scomparsa, continua a farlo, oggi, con l’esistenza di questa “istituzione”, che ancora sopravvive, grazie a voi, nella Torre dei Cavalieri Templari di San Felice Circeo. Come responsabile della Fondazione Marcello Zei, per dire la verità, devo ammettere che, senza dubbio, infatti, quantitativamente parlando, tanto per essere chiari, l’affluenza e la partecipazione del pubblico, a quest’evento offerto a voi gratuitamente, come il Prof Zei avrebbe senz’altro, voluto, mi ha emozionato profondamente. La risonanza che le istituzioni locali, e non, danno da tanti anni al “Museo” il puntuale intervento per i piccoli guasti che possono capitare, il coinvolgimento della "Fondazione” in tutte le attività che riguardano la preistoria pontina, la sua fruizione, il suo sviluppo con finalità culturali e turistiche, è stato così totale che ci spronano a continuare su questa strada. I disfattisti di sempre potrebbero affermare che "avrebbe pure potuto" venire più gente, ma si sa che soprattutto d’estate, la cultura s’immerge in un’apnea, e più che l’australopiteco, c’interessa il fritto di paranza, il gossip, le discoteche, i vip, da sfogliare sulle riviste un po’ addormentati sotto il sole, aspettando che la realtà dei nostri uffici, della crisi e dei tormentoni politici, possano sparire come per magia, sotto l’ombrellone cuocente, dalle nostre menti spensierate. Tutti sanno che tutto questo forma parte del sogno estivo che finisce con le prime piogge che si avvicinano, portandoci il fresco autunnale. E, tanto per continuare i ringraziamenti, anche per le previste brezze autunnali, ringraziamo. Ma, in questo caso, qualcuno un po’ più in alto. mi riferisco, naturalmente… al Padre Eterno».

Sara Fedeli

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