Sport
Vittorio Rega a Singapore
È l'unico italiano del taekwondo ai Giochi Olimpici della Gioventù
02/08/2010
Sarà lui, e solo lui, a rappresentare lItalia del taekwondo ai Giochi Olimpici della Gioventù (Youth Olympic Games) in programma dal 15 al 19 agosto 2010. Di chi si sta parlando? Ma del fondano Vittorio Rega, naturalmente, ovvero il talento tesserato con la Polisportiva Olimpica 92 di Fondi e figlio darte, visto che il padre è il maestro Pasquale Rega, vale a dire lagente di commercio che in un colpo solo ricopre i ruoli di delegato provinciale della Federazione Italiana Taekwondo e di patron della stessa Polisportiva Dilettantistica Olimpica 92 di Fondi nonché dellAsd Taekwondo Club Latina. Vittorio Rega, classe 1994 cintura nera categoria 48 kg, è di fatto un campione della disciplina e un punto fermo della Nazionale azzurra. Nazionale che partirà alla volta di Singapore il 10 agosto forte di 61 atleti e che ha beneficiato dellinserimento nel taekwondo previo benestare della WTF, del CONI e della FITA grazie alla rinuncia di un altro Paese. Un esempio della grande considerazione e della fiducia che le istituzioni sportive internazionali e nazionali ripongono nel movimento azzurro. «Per lui parlano i risultati dice allora Pasquale Rega non senza un pizzico di emozione Vittorio ha iniziato quando aveva tre anni e adesso che ne ha sedici ha già alle spalle due successi ai campionati europei e tre titoli italiani, oltre al fatto che ormai è in pianta stabile nella Nazionale italiana e reduce da un campo scuola in Corea, patria della disciplina, dove ha vinto il bronzo agli Open. Così come è reduce dalle Qualificazioni olimpiche e dai Mondiali Assoluti Juniores, due eventi che si sono tenuti a Tijuana, Messico, nel mese di marzo».
Poi è lo stesso Vittorio Rega, che a Singapore combatterà il giorno di Ferragosto, a dire chiaro e tondo quanti e quali sacrifici ha dovuto sobbarcarsi per arrivare a determinati livelli: Bisogna mettere in conto che i sacrifici da fare sono davvero tanti. Io, ad esempio, mi alleno cinque giorni alla settimana per almeno tre ore al giorno e osservo una dieta ferrea. Adesso sono a cinquanta chili e ne devo perdere ancora due per arrivare al peso forma ottimale. Insomma, bisogna rinunciare a tante cose. Per fortuna riesco a conciliare lattività agonistica con gli studi. Sono iscritto al Liceo Classico Gobetti di Fondi e i miei voti non sono niente male.
E qui interviene di nuovo Pasquale Rega, più nelle vesti di genitore che di maestro: «Vorrei sottolineare proprio laspetto dello studio, perché è fondamentale far capire ai ragazzi che intendono svolgere una disciplina sportiva, soprattutto con intenzioni agonistiche, che la passione per lo sport deve sempre essere accompagnata dallimpegno nello studio. Questanno, ad esempio, Vittorio è riuscito a concludere il secondo anno con il massimo dei voti».
La conclusione? Spetta allazzurro: «Il mio sogno? Prima dellufficializzazione della mia convocazione era quello di partecipare alle Olimpiadi, mentre adesso è quello di salire sul podio».
Poi è lo stesso Vittorio Rega, che a Singapore combatterà il giorno di Ferragosto, a dire chiaro e tondo quanti e quali sacrifici ha dovuto sobbarcarsi per arrivare a determinati livelli: Bisogna mettere in conto che i sacrifici da fare sono davvero tanti. Io, ad esempio, mi alleno cinque giorni alla settimana per almeno tre ore al giorno e osservo una dieta ferrea. Adesso sono a cinquanta chili e ne devo perdere ancora due per arrivare al peso forma ottimale. Insomma, bisogna rinunciare a tante cose. Per fortuna riesco a conciliare lattività agonistica con gli studi. Sono iscritto al Liceo Classico Gobetti di Fondi e i miei voti non sono niente male.
E qui interviene di nuovo Pasquale Rega, più nelle vesti di genitore che di maestro: «Vorrei sottolineare proprio laspetto dello studio, perché è fondamentale far capire ai ragazzi che intendono svolgere una disciplina sportiva, soprattutto con intenzioni agonistiche, che la passione per lo sport deve sempre essere accompagnata dallimpegno nello studio. Questanno, ad esempio, Vittorio è riuscito a concludere il secondo anno con il massimo dei voti».
La conclusione? Spetta allazzurro: «Il mio sogno? Prima dellufficializzazione della mia convocazione era quello di partecipare alle Olimpiadi, mentre adesso è quello di salire sul podio».