Eventi & Cultura

Terrecotte, al via la Muselizzazione

Sono del 530 a.C. Parte il procedimento di restauro, ricomposizione e allestimento

01/02/2010

Al via il procedimento di restauro, ricomposizione ed allestimento, presso il Museo della Città e del Territorio di Cori, di un complesso di terrecotte architettoniche arcaiche del 530 a.C. La musealizzazione di questi reperti acquista maggiore rilevanza anche alla luce della loro storia recente: clandestinamente scavate alla fine degli anni ’60 in località Caprifico, nel territorio di Cisterna di Latina, furono illegalmente esportate in Svizzera all’inizio degli anni ’70. Quindi furono smembrate e vendute in diversi paesi europei e negli Stati Uniti dove entrarono a far parte di varie collezioni pubbliche e private. Sin dalla fine degli anni ’90 il Direttore scientifico del Museo della Città e del Territorio di Cori, Domenico Palombi (Sapienza – Università di Roma), ha avviato una serie di contatti internazionali al fine di includere almeno una parte di questi importanti materiali nel percorso espositivo del nostro Museo: le ricerche si rivolsero all’Ashmolean Museum di Oxford che ne custodiva il nucleo meglio noto. La proficua collaborazione scientifica ed istituzionale tra Cori ed Oxford ha consentito, nel 2005 il rientro in Italia di circa 80 pezzi prontamente restaurati ed esposti nel Museo di Cori, ma l’approfondimento delle ricerche ha condotto all’individuazione di un altro importante nucleo presso il Museo di Arte Antica di Basilea. La Direzione di tale Museo ha accolto l’invito del Museo della Città e del Territorio di Cori a ricontestualizzare i frammenti custoditi a Basilea e a riunirli a quelli di Oxford: in questo modo si è giunti alla restituzione all’Italia di altri 137 frammenti entrati a far parte del nostro Museo che ad oggi conta complessivamente oltre 230 pezzi, rappresentando il più grande nucleo di materiali architettonici fittili arcaici di questo tipo presente in Italia. Si tratta di lastre figurate con cortei e corse di cavalieri e carri che decoravano il tetto di un grande tempio, sito appunto in località Caprifico, dove è probabilmente da identificare la scomparsa città di Pometia, distrutta da Tarquinio il Superbo. Da questa settimana saranno al lavoro nelle sale del Museo della Città e del Territorio di Cori alcuni tra i massimi esperti in materia: Patricia Lulof (Università di Amsterdam), Nancy Winter (American Academy of Athens) e Natacha Lubtchansky (Università di Tours). «Si tratta di un evento fondamentale per la nostra città perché con questo ritrovamento e futuro allestimento si amplia ulteriormente la sfera territoriale dell’offerta artistica del nostro Museo proiettandolo al di là dei ristretti confini locali e nazionali», commenta il Sindaco Tommaso Conti.

Rita Bittarelli

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