Cronaca
Atti vandalici a San Martino
Ignoti hanno devastato il nuovo percorso didattico da poco inaugurato...
12/05/2009
Lennesimo, sconcertante episodio di vandalismo si è consumato, nei giorni scorsi, nel Parco del Castello di San Martino dove ignoti hanno devastato il nuovo percorso didattico inaugurato recentemente nellambito della conferenza - presentazione della scoperta di un fungo rarissimo (cui, ricordiamolo, è stata data la classificazione di privernensis) organizzata dal Laboratorio Territoriale Provinciale per lInformazione, la Formazione e lEducazione Ambientale della provincia di Latina, il Comune di Priverno - assessorato allambiente -, lamministrazione provinciale di Latina assessorato allambiente - in collaborazione con lAMER onlus (Associazione Micologica Ecologica Romana sezione di Latina).
Il percorso didattico, costituito da venti pannelli realizzati dal Laboratorio Ambientale, si disloca lungo un tragitto che presenta, in apertura, un cartellone riassuntivo delle specie di fiori e arbusti presenti nel Parco classificandoli anche con colori diversi. Sotto ogni specie vegetale che si trova lungo il percorso erano state posizionate delle targhe più piccole che indicavano il nome dellarbusto o del fiore. Il percorso, rivolto agli studenti più piccoli, mira ad insegnare loro a riconoscere le piante giocando e divertendosi. Ora le strutture risultano fortemente danneggiate, alcune delle quali irreparabilmente. Inoltre, sono spariti otto pannelli dei venti posizionati lungo il percorso. Sdegno è stato espresso dallamministrazione comunale, in primis dal sindaco Umberto Macci che ancora una volta, di fronte a simili episodi ai quali Priverno, purtroppo, non risulta affatto estranea, ha sottolineato e ribadito come si tratti di gesti di profonda inciviltà che colpiscono lintera città lepina perché danneggiano un patrimonio che è di tutti.
La stessa reazione è stata manifestata dal direttore del Laboratorio Salvatore Capirci e dagli operatori. Si sta lavorando molto per lo sviluppo del Parco i cui massimi fruitori sono le scuole e, in particolare, i bambini e invece di farsi tutti custodi di un bene collettivo, sono questi i risultati che si ottengono.
Si sta pensando ad una tutela maggiore del Parco i cui estremi andranno specificati in un apposito regolamento ma al momento rimane un solo dato, tristemente desolante: la mano dei soliti ignoti continua a colpire devastando beni e opere preziose che appartengono ad ogni singolo cittadino. Questa volta non è una centralina ENEL o una piazza ma il risultato è lo stesso: a rimetterci è sempre e solo lintera città.