Cronaca
Nucleare, che fare? Sindaci a confronto
27/07/2000
È stato sottoscritto questa mattina il documento dei sindaci che rappresenta il risultato dell'incontro voluto dal sindaco Finestra e dall'assessore all'Ambiente Cecinelli in merito al problema degli ex siti nucleari, un importante tema che coinvolge altri 8 comuni italiani. Alla riunione, infatti, hanno partecipato il sindaco di Caorso Daniele Nastrucci, quello di Rotondella Mario Cucari, di Bosco Marengo Carlo Domenichelli, di Trino Vercellese Alessandro Serra, l'assessore del Comune di Saluggia Ferdinando Anselmino. Erano invece assenti per improrogabili impegni istituzionali i sindaci di Anguillara, Ispra, Pisa e Sessa Aurunca che hanno comunque già fatto pervenire la loro adesione al documento che verrà poi trasmesso al Ministero dell'Industria, all'Enea, all'Ampa ed alla Sogin. In apertura dei lavori il sindaco Finestra ha voluto ringraziare tutti i presenti ribadendo come tale iniziativa non vuole essere una prova di forza, ma uno stimolo a rivedere strategie e progetti che ingiustamente mortificano il ruolo delle autonomie locali. La presenza di un sito nucleare, ha detto Finestra, rappresenta per un territorio una pesante servitù. "Credo, dunque, di poter dire che la vocazione turistica di Latina sia stata pesantemente soffocata da quella presenza". "Oggi", ha continuato il sindaco di Latina, "che l'epoca nucleare è stata definitivamente chiusa, penso che sia un diritto delle comunità che hanno a lungo subito la presenza di tali siti nucleari, avere delle certezze per il futuro". In particolare Finestra si riferisce a due punti irrinunciabili presenti nel documento sottoscritto: "l'assicurazione piena, totale ed incondizionata che nessun cimitero di scorie verrà a perpetuare nel tempo quella servitù e che in secondo luogo il risarcimento del danno(sotto forma di stanziamenti governativi per la bonifica dei territori interessati), sia effettivamente attuato. Sono in ogni caso diversi i rilievi che i sindaci fanno sul testo-bozza di "Accordo di programma per la gestione in sicurezza degli esiti del nucleare", di cui gli stessi sindaci sono venuti a conoscenza a fine giugno. Più esattamente i sindaci criticano l'assenza nel documento di punti di importanza strategica, anche se apprezzano il soddisfacimento della loro richiesta di sviluppo di un percorso informativo delle popolazioni dei comuni sedi di impianti nucleari. Innanzitutto manca, spiegano i sindaci, la convalida con una legge quadro del Parlamento, che sancisca come definitivamente chiusa l'esperienza del nucleare, evitando decreti o peggio circolari governative. Questo perchè tutte le forze presenti nel governo e non solo quelle della maggioranza si facciano carico del problema. Inoltre rimaniano stupiti, per l'assenza nell'accordo-trattato,dell'individuazione di un sito nazionale che escluda i territori siti di impianti nucleari ad essere trasformati in depositi permanenti. La fine di giugno era il termine previsto, ribadiscono i sindaci, per l'autocandidatura delle regioni che volessero ospitare tale sito, ma nessuno l'ha avanzata. La prossima scadenza diventa dunque il dicembre di quest'anno. Inoltre è stata del tutto ignorata la nostra richiesta di stabilire il rispetto rigoroso di tutte le tappe previste dai processi di dismissione nella loro esatta successione, ossia: trattamento e condizionamento di tutti i rifiuti radioattivi e contemporaneamente scelta del sito e sua predisposizione per lo smaltimento definitivo dei rifiuti. Si tratta di due fasi da proseguire in parallelo e necessarie per raggiungere la disattivazione completa di tutti gli impianti nucleari. L'atto parlamentare doveva sancire anche lo stanziamento dei fondi per la riqualificazione dei territori sedi di impianti con una destinazione ideonea alla zona stessa. Anche questo punto è stato del tutto ignorato nella lettera-accordo. Infine i sindaci fanno due precisazioni. La prima relativa al comitato di gestione, la seconda in merito alle spese per l'esecuzione di queste attività. In ultima analisi l'atto parlamentare deve contenere per i sindaci i seguenti irrinunciabili punti: 1) i territori degli impianti nucleari o di ricerca non possono essere individuati come sito nazionale di rifiuti radioattivi di qualsiasi tipo, nè possono trasformarsi in depositi permanenti di fatto; 2)in fase transitoria nessuna operazione in merito al trasferimento di materiale radioattivo da un sito all'altro deve essere effettuata se non in quello definitivo; 3)nomina dei sindaci all'interno del comitato di gestione previsto dall'accordo di programma da stipularsi; 4) disponibilità e quantificazione delle risorse finanziarie necessarie per ogni sito per la riqualificazione ambientale sulla base dei progetti dei singoli comuni.
"Ove mancassero risposte alle nostre richieste, metteremo in atto tutti gli strumenti consentiti per bloccare l'inizio delle attività di dismissione", conludono lapidariamente i sindaci.
"Ove mancassero risposte alle nostre richieste, metteremo in atto tutti gli strumenti consentiti per bloccare l'inizio delle attività di dismissione", conludono lapidariamente i sindaci.