Cronaca

Comune e Sibelco, quasi una storia d'amore

Dopo il dono di un pullmino, nuove forme di collaborazione

01/08/2008

Continua il rapporto di proficua collaborazione fra il Comune di Priverno e la società Sibelco Italia. Dopo la donazione al Comune da parte della stessa società di un mezzo per il trasporto per disabili, messo a disposizione del Centro Diurno di San Martino, adesso si sta ragionando su altre forme di collaborazione. Nei mesi scorsi, si è proceduto a stendere un protocollo d’intesa per predisporre, congiuntamente, richieste di finanziamento alla Regione Lazio, per interventi di carattere ambientale sul Bosco del Polverino, considerata area SIC (Sito di Interesse Comunitario), ricadente nel territorio di Priverno e la cui proprietà è della stessa società. A fare il punto della situazione è l’assessore all’ambiente, Fabio Martellucci, il quale aggiunge: “tali interventi, laddove finanziati, sicuramente consentirebbero al Bosco del Polverino di essere oggetto di importanti azioni di riqualificazione ambientale e percorsi naturalistici che consentirebbero all’intera comunità di fruire del Bosco anche con finalità didattiche. Di particolare interesse ambientale è un intervento in corso di realizzazione in questi giorni, finanziato nell’ambito del DOCUP OB 2 LAZIO 2000/2006, tutela e gestione degli ecosistemi naturali, che prevede la realizzazione di un vivaio per la produzione di sughere. Obiettivo di tale intervento è la produzione di esemplari di sughera destinati alla conservazione del genotipo e a recuperi e/o miglioramenti ambientali”. Produrre esemplari di sughera, quindi, e reimpiantarli in zona, con l’obiettivo strategico di conservarne il genotipo naturale. “Il vivaio – comunica sempre Martellucci - è stato realizzato ed è stato assegnato in gestione proprio alla Società Sibelco Italia che, utilizzando le proprie risorse umane e strumentali e mettendo a disposizione la propria grande professionalità maturata negli anni, ne può implementare le potenzialità. Una scelta, questa, che si ritiene utile proprio in quanto la stessa società, operante nel campo minerario, può riutilizzare gli esemplari prodotti, per attività proprie di rimboschimento e riqualificazione ambientale. Con tale scelta, pertanto, si è in grado di chiudere il ciclo: produzione di sughere locali e reimpianto nello stesso territorio comunale”.

Rita Bittarelli

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