Eventi & Cultura
Si inaugura il Museo delle Terre di Confine
Quattro sezioni tra interattività e suggestioni scenografiche
23/07/2008
A Sonnino sabato 26 alle ore 17, si inaugura il museo dedicato alle terre di confine. La struttura museale è ordinata in quattro sezioni e si serve di un allestimento che privilegia linterattività, mettendo in campo sequenze organizzate di scenografie per suggestioni multisensoriali. Il museo è dotato di un archivio, di una sala visioni per la proiezione di audiovisivi e di uno spazio espositivo per mostre temporanee. Un progetto fortemente voluto dallamministrazione Gasbarrone che prosegue nella volontà di ricercare e affermare lidentità storica e culturale del paese Ausono. Il protocollo della cerimonia vedrà il saluto delle autorità alle ore 17 presso lauditorium San Marco. Alle ore 18 una suggestiva visita guidata nel centro storico, con intrattenimenti poetici e degustazione di prodotti tipici. La benedizione e il taglio del nastro sono previsti per le ore 18.30. Per linaugurazione è atteso il Presidente Armando Cusani e Laura De Martino, delegata Ufficio Musei e Archivi Storici della Regione Lazio. Presenteranno il progetto architettonico museografico, Elio Falcone e Roberto Cellini, mentre Vito Lattanzi e Vincenzo Padiglione illustreranno il progetto scientifico museografico. Queste le parole di Vito Lattanzi e Vincenzo Padiglione Il museo delle terre di confine di Sonnino valorizza una vocazione storica del territorio, in vario modo percepita e rappresentata dalla vita sociale contemporanea. Frontiera celebrata nelle cronache e nelliconografia europea per lindole ribelle dei suoi abitanti, briganti di fama ovvero impegnati in contese e conflitti territoriali con le comunità limitrofe, Sonnino è stata, sino al XIX secolo, il limite estremo dello Stato Pontificio e per molti secoli ha avuto una funzione di baluardo nei confronti del Regno di Napoli. Nel museo le vicende storiche del territorio e i contenuti della tradizione sono rivisitati alla luce dellesperienza contemporanea e il visitatore è chiamato a estendere in modo riflessivo la sua visione sul tema più generale del confine. I gruppi umani istituiscono confini di vario genere (linguistico, geografico, politico, alimentare, morale, ecc.) per definire appartenenze ed esclusioni, per coltivare il senso del proprio e dellestraneo. Anche se queste identità collettive possono apparire naturali e definitive, la prospettiva antropologica suggerisce di considerarle mutevoli e relazionali, e, come i confini che le circoscrivono, artefatti storici e culturali. Negli ultimi decenni la nozione di confine è entrata in crisi ma abbiamo assistito anche al suo paradossale rilancio. Lidea del confine è centrale nella storia dellumanità. Ma le forme e le modalità attraverso cui questa idea si manifesta e si vive, mutano col mutare del contesto. Il Museo delle terre di confine di Sonnino adotta questa tematica come chiave di lettura del territorio e propone al pubblico uno spazio di riflessione critica sulle vicissitudini dellidentità e sui cambiamenti in atto negli stili di vita. Il Museo è ordinato in quattro sezioni e si giova di un allestimento che privilegia linterattività mettendo in campo sequenze organizzate di scenografie, visioni, drammatizzazioni e altre suggestioni multisensoriali. La tematica più generale che fa da cornice e dà sostanza al museo è presentata nella prima sezione: Terra di confine perche? La sezione Patrimonio rappresentato / territorio vissuto focalizza il rapporto esistente tra alcune vicende storiche e le attuali rappresentazioni dellidentità locale, valorizzando pienamente levento rituale che impegna i sonninesi ogni anno in occasione dellAscensione lungo i confini comunali. La terza sezione presenta le vicende biografiche di tre Personaggi di frontiera, che appaiono centrali nel processo di costruzione del patrimonio culturale locale (Maria Grazia, Antonio Gasbarrone e Giacomo Antonelli).La sezione Parole e immagini dellAltrove valorizza infine le contemporanee esperienze del territorio, dando voce soprattutto alle giovani generazioni, che forniscono unimmagine dei beni culturali locali riconnettedo il passato con il presente, la società attuale con le prospettive future. Il Museo resterà aperto fino alle ore 22.00.