Economia
Federlazio, tra agricoltura e fantascienza
La prima serra autosufficiente sullo spazio e innovativa sulla terra
20/05/2008
Si terrà il 22 e il 23 maggio prossimi, presso la città di Sperlonga, gioiello di punta in bellezza della provincia di Latina, il terzo workshop internazionale che vedrà coinvolte le più alte rappresentanze del mondo spaziale e scientifico internazionali.
Lappuntamento, che segue quello del maggio del 2004 e del 2006, sarà loccasione per verificare lo stato di avanzamento di un progetto ambizioso e assolutamente innovativo, raccontato da un neologismo: lAgrospazio. Esso indica lunione di ricerca scientifica e industria agroalimentare, due ambiti apparentemente lontani e invece in questo caso legati indissolubilmente.
Il secondo workshop del 2006 era stato pensato per toccare con mano il primo dimostratore di fattibilità di una serra destinata alla coltivazione di specie vegetali in ambienti estremi, facendo ricorso alla tecnologia costruttiva dei sistemi gonfiabili (progetto Lawinio Latina Wildlife and Vegetation Iniziative In Orbit).
Latina è uno dei tre vertici del triangolo doro della serricultura, lagroalimentare è, insieme al chimico-farmaceutico, la sua punta di diamante, che dimostra però di vivere alcune difficoltà. Pensare ad un sistema che valorizzi e migliori le tecniche di produzione significa rilanciare un settore strategico per la crescita del territorio.
Ecco perché questanno sarà presentata una serra, evoluzione della precedente, e doppio uso; una serra sperimentale, modulare e calpestabile di una superficie di oltre 42 metri quadrati. Questa costruita attraverso sistemi gonfiabili messi a punto dalla società Aero Sekur di Aprilia (Lt), che si compongono di una parte di sostegno costituita da dieci tubolari a doppio strato interno contenitivo per laria ed esterno tessile protettivo e che hanno una velocità di gonfiaggio di 5 minuti, è coperta da un telo in polietilene anti condensa trattato per resistere ai raggi Ultravioletti anche per periodi prolungati di esposizione. Al suo interno quattro vasche consentono la coltivazione di piante di melanzane, zucchine, peperoni, cetrioli e pomodori. La serra si compone inoltre di una nursery finalizzata alla crescita dei semini delle piantagioni prima di essere piantati e di una struttura che consentirà la trasformazione, impacchettamento e conservazione dei prodotti una volta raccolti e del recupero di una parte dei semi che possono così essere nuovamente ripiantati.
Questo sistema, attualmente ospitato, insieme al primo prototipo presentato due anni fa, dallagriturismo Pietra Pinta a Cori (Lt), sarà sperimentato in ambienti estremi e nel 2030 punta ad accompagnare gli astronauti su Marte. La serra potrà infatti essere utilizzata innanzitutto come sistema autonomo e dunque estremamente più economico di sostentamento degli astronauti nello spazio, considerando che ogni invio di provviste e persone costituisce una spesa enorme. Ma anche come nuovo metodo di coltivazione sul territorio, potendo volgere a favore un riciclo di acqua e aria, una crescita delle piante anche in assenza di energia solare, un rimedio alla desertificazione che le attuali serre producono e una proposta di agricoltura priva di concimi chimici e antiparassitari. A questi vantaggi si innesta inoltre quello di particolare visibilità che i particolari prodotti agricoli della provincia di Latina otterrebbero.
LAgrospazio mette insieme numerose università italiane e straniere, istituti di ricerca, sia in ambito spaziale che agroalimentare, istituzioni pubbliche e private, PMI unite in una rete di collaborazione tanto inusuale quanto proficua. A riprova che intorno al progetto pensato e portato avanti dalla Federlazio di Latina, si sono strette forze e soggetti diversi che possano concorrere alla crescita del territorio. Ecco perché al tavolo permanente si sono sempre sedute le associazioni di categoria agricole e gli assessorati competenti di Regione Lazio e Provincia di Latina.
Non dimentichiamo poi la fondamentale e prestigiosa collaborazione dellAgenzia Spaziale Italiana (ASI) e dellAgenzia Spaziale Europea (ESA), che hanno riconosciuto la validità del nostro progetto e ci concedono una vetrina non così frequente per aziende di piccole e medie dimensioni.
Non deve stupire quindi che sia la Federlazio la promotrice del progetto, insieme ad unazienda di Latina, lAero Sekur S.p.A, allavanguardia in Italia nel fornire prodotti e servizi dedicati ad assicurare la sopravvivenza delle forze di difesa e di sicurezza, come pure a sostenere l'operatività di mezzi aerei e di terra, basati su consolidate e avanzate tecnologie meccaniche, tessili, software e della gomma, in una prospettiva Nazionale e Internazionale. Recentemente lazienda si è resa protagonista a livello internazionale grazie alla missione Exomars, in qualità di progettista e costruttrice dellairbag che proteggerà gli strumenti scientifici che nel 2013 atterreranno su Marte allinterno del progetto internazionale Aurora.
La Federlazio è unassociazione di categoria di Piccole e Medie Imprese, che si pone come principale obiettivo lintegrazione di risorse e opportunità, adattandole al meglio alle offerte e all'identità del territorio pontino e laziale. In questo caso lambizione è alta e consiste nellelevare le specificità di questultimo attraverso un progetto naturalmente e colpevolmente fino ad oggi appannaggio quasi esclusivo delle grandi imprese.
Con il progetto Agrospazio linnovazione tecnologica e la ricerca scientifica entrano nella Piccola e Media Impresa, dimostrando che le sfide dellinnovazione e della specializzazione chiamano in causa tutti i settori delleconomia italiana; per lo meno quelli che vogliano rispondere adeguatamente alle nuove esigenze globalizzate e tecnologiche.
La Federlazio è convinta che innovazione e ricerca, scienza e formazione, debbano essere peculiarità anche delle imprese di medie e piccole dimensioni. La consuetudine che vede vincente le grandi aziende non deve essere più un alibi.
La sfida è lanciata. In attesa di assaggiare carciofi in assenza di atmosfera. Che luomo sbarcherà presto su Marte è un dato certo, che si porranno problemi di sostenibilità delle risorse necessarie per farlo, in particolare lacqua, anche. Noi oggi proviamo a percorrere la strada della ricerca di qualità, con un progetto realizzato, visitabile e perfino commestibile.
Da segnalare giovedì 22 maggio alle ore 22.00 nella nuova Piazza di Corso San Leone un concerto speciale di Ambrogio Sparagna, accompagnato dai suoi musicisti. Un gioiello della nostra provincia resosi famoso in tutto il mondo per la qualità della sua ricerca nellambito della musica popolare, ospite di un convegno dove la ricerca, linnovazione, impongono un progetto locale a livello internazionale.
Musicista ed etnomusicologo, Sparagna è nato a Maranola, Formia, nel 1957. Dal 2004 al 2006 è Maestro concertatore del Festival la Notte della Taranta dove per loccasione fonda una grande orchestra di sessanta elementi composta da strumenti popolari. Con l'Orchestra popolare della Notte della Taranta realizza alcuni grandi concerti in Italia e all'estero.Nell'inverno del 2006 il Ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli lo nomina consulente per la musica popolare nella Commissione ministeriale per la tutela e promozioni delle tradizioni popolari. Nell'estate del 2007 fonda l'Orchestra Popolare Italiana dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, un grande gruppo strumentale residente allíinterno dell'Auditorium allo scopo di promuovere il repertorio della musica popolare italiana. Per maggiori informazioni: www.ambrogiosparagna.it.