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Cori. L'eccellenza dei Musei locali...

05/06/2006

Il Museo della Città e del Territorio di Cori si arricchisce di nuovi e significativi reperti grazie alla recente acquisizione di 83 frammenti di terrecotte architettoniche dipinte di età arcaica (VI-V sec. a.C.) generosamente concesse in deposito dalla Direzione dell’Ashmolean Museum di Oxford. Tali reperti, rinvenuti negli anni ’60 in località Caprifico di Torrecchia presso Cisterna di Latina, esportati illegalmente e successivamente acquisiti dall’Ashmoleam Museum di Oxford, saranno ufficialmente presentati nella splendida cornice del Complesso monumentale di Sant’Oliva a Cori sabato 10 giugno 2006.
Il sito di Caprifico di Torrecchia (lungo la Via Appia, presso Cisterna di Latina) merita particolare attenzione perché ha restituito notevoli materiali archeologici che ne documentano l'occupazione tra il IX (fase laziale IIA) e il V-IV secolo a.C. Il vasto centro abitato, posto al limite della Pianura Pontina e all'incrocio di una importante viabilità interregionale, potrebbe identificarsi con l'antica città di Pometia, celebre e ricchissima metropoli latina dalla quale avrebbe preso il nome l'ager Pomptinus. Con il bottino sottratto a questa città Tarquinio il Superbo (534-509 a.C.), l'ultimo re di Roma, condusse a termine la costruzione del tempio di Giove Ottimo Massimo sul Campidoglio, al quale furono costretti a lavorare anche i carpentieri fatti venire da Cora.
Ad un grande santuario di Caprifico appartiene l’eccezionale serie di terrecotte architettoniche dipinte che decoravano e proteggevano gli elementi lignei del tetto; tegole terminali (dimensioni medie cm 75 x 29) e lastre di rivestimento (dimensioni medie cm 75 x 37) erano decorate secondo diverse tipologie figurative: cortei di carri (bighe e trighe) trainati da cavalli anche alati, guidati da aurighi e accompagnati da araldi armati; corse di coppie di cavalieri armati con, sullo sfondo, lepri, cani e un rapace in volo con un serpente nel becco; corsa di carri (bighe e trighe) guidati da un auriga elmato e, sullo sfondo, una lepre. Il sistema decorativo rientra nella serie dei tetti decorati secondo il gusto tipico dell'area compresa tra l'Etruria centro-meridionale e il Lazio antico nel corso del VI secolo a.C. e trova confronto con uguali fregi rinvenuti a Roma (Palatino e Foro Boario), dove potrebbe essere stato prodotto nei decenni 530-520 a.C.
I materiali furono rinvenuti a più riprese intorno al 1960 ed esportati illegalmente in Europa e negli Stati Uniti. Il nucleo principale delle terrecotte di Caprifico fu acquisito per donazione nel 1973 dall’Ashmolean Museum di Oxford e solo una proficua collaborazione fra il Museo di Cori, la Soprintendenza Archeologica del Lazio, la Direzione dell’Ashmolean Museum e il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha portato al deposito dei preziosi reperti nel Museo della Città e del Territorio di Cori. Il percorso espositivo del Museo - articolato in otto sezioni cronologiche con specifici approfondimenti tematici – è del resto particolarmente idoneo ad accogliere queste terrecotte per l’attenzione che riserva all’area dei Monti Lepini e della Pianura Pontina in età arcaica, epoca nella quale le particolari condizioni ambientali stimolarono un'intensa occupazione e un capillare sfruttamento del territorio.
Le terrecotte architettoniche andranno dunque ad arricchire il già nutrito percorso espositivo del Museo di Cori e sabato 10 giugno 2006 saranno ufficialmente presentate nella splendida cornice del Complesso Monumentale di Sant’Oliva; in questa occasione saranno illustrati i materiali, il loro contesto di rinvenimento e la loro vicenda museale e legale.
L’evento è stato organizzato grazie al contributo della Regione Lazio, tramite il Consorzio delle Biblioteche dei Monti Lepini e con la collaborazione del Consiglio dei Direttori del Sistema Museale Lepino e dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Latina.
Il Direttore del Museo della Città e del Territorio di Cori, prof. Domenico Palombi, nell'ambito dei programmi dell’Amministrazione Comunale di Cori promossi dal Sindaco Tommaso Bianchi e dall’Assessore alla Cultura Luciano Lazzari, si sta impegnando nell’allestimento dei materiali che saranno integrati nel percorso espositivo del Museo. E’ inoltre intenzione dell’Amministrazione Comunale di Cori dare opportuno risalto all'evento, esemplare testimonianza di collaborazione culturale, istituzionale e legale tra le diverse istituzioni italiane e inglesi coinvolte. All’iniziativa interverranno la Direzione dell’Ashmolean Museum, la Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio e il Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. L’occasione risulterà, inoltre, particolarmente fruttuosa per valutare il ruolo dei Musei locali nell’ambito della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale territoriale.
Segreteria organizzativa: Cooperativa “Poièo” - Servizi per i Beni Culturali, e-mail: info@poieo.org

Rita Bittarelli

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