Cronaca
PresepoliS
25/12/2000
In quel tempo, la Provincia era povera e priva di iniziative. Linfluenza romana aveva prodotto indubbi vantaggi, ma aveva soffocato eccessivamente la cultura locale. Ormai, tutti attendevano la nascita di qualcosa di nuovo. Le profezie parlavano chiaro: «E tu Latina, non sei davvero il più piccolo capoluogo: da te uscirà infatti il Redattore». In verità, già da qualche anno, alcune buone notizie erano state coraggiosamente diffuse, ma non era ancora la Luce. La luce vera dovette aspettare la registrazione imposta da Roma a tutti i suoi sudditi stavolta però, ne siamo testimoni diretti, è bastata una delega.
In principio era la parola, e la parola si fece scanner. E venne ad aggiornare in mezzo a noi. La creatura tanto attesa nacque nel modo più inaspettato, in una umile casa. Suo padre era un artigiano, probabilmente un muratore. Amava profondamente il neonato, ma preferiva schernirsi da quella paternità ingombrante. Sosteneva che il merito non era suo, quanto di uno spirito nuovo; e che diversi uomini ne erano pervasi. Comunque, dedicava molto tempo alla sua formazione e cercava di educarlo secondo lantica tradizione ebraica da cui egli stesso proveniva.
La madre era una donna eccezionale, veramente piena di grazie. La sua fama sarebbe stata superiore addirittura a quella del piccolo fenomeno. Ciò avrebbe provocato incomprensioni, e forse addirittura divisioni. La gente si meravigliava di come una ragazza senza alcuna esperienza, avesse potuto partorire tanta prole. La campagna intera ben presto venne a sapere delle sue doti: i pastori giungevano numerosi per ammirarla.
Le cronache ricordano pure la presenza di due nobilissimi animali, senza i quali i genitori non sarebbero mai riusciti a curare il figlio.
Lasino è un animale sottovalutato: il volgo profano sembra ignorare che il suo rendimento lavorativo è di molto superiore a quello del cavallo. E, al contrario di questo, preferisce la strada alle scuderie di palazzo. Pochi ricordano che fu lui a condurre, qualche anno dopo, il neonato attraverso una folla estasiata. Ha un carattere tenace, spesso difficile. Contrariamente a quanto narrano le favole, non si accompagna con chi vive nel paese dei balocchi.
Il bue è un animale degno di rispetto: lavora sodo, conosce bene il suo campo. Ma non ama che gli si metta il carro davanti. Altrimenti, sa dire cornuto, e non solo allasino. Conosce di certo quel famoso Bue Muto, sicuramente non ha deciso di seguirne lesempio. Speriamo non vada in bestia per queste righe del resto, a Natale si diventa più buoi. Trascorrerà le feste in famiglia, fedele al Natale con i buoi.
La nascita non fu facile. Il padre depose la creatura in una mangiatoia. Ma ben presto, gli animali capirono che, a dispetto del nome, lì dentro non cera molto da mangiare.
Qualche speranza fu alimentata, dallarrivo di tre inaspettati personaggi, un po politici, un po studiosi. In effetti, i tre non risultavano molto puntuali, ma sembravano meglio di niente. Purtroppo, si capì che probabilmente erano interessati più alle pastorelle e alle pecore che alla diffusione del nuovo messaggio. Certo, erano carichi di doni. Ma quale poteva essere la effettiva utilità della mirra?
Nonostante le difficoltà, molti naviganti continuavano a giungere in quel sito. Anche per lapparizione di una Stella, una delle poche nella regione che brillava di luce propria. La grande diffusione delle nuove idee non piaceva affatto ad alcuni notabili della zona. «Può nascere qualcosa di buono in una sperduta Provincia?». Qualcuno, pur di far tacere il neonato, non esitò a sterminare oltre Cinquemila innocenti. La famiglia fu costretta a rifugiarsi tra i cammelli ed a riunirsi di notte. Fino al ritorno ad Internet.
Il resto della storia è ancora avvolto nel mistero. Ulteriori sviluppi saranno disponibili su ParvapoliS. Non illudetevi però: il Presepe è solo un archetipo. Credere alla cronaca è unaltra cosa. Soprattutto perché una testata multimediale ha dei ritmi inconciliabili con quelli delle statuine.
Se, come noi, amate le belle favole, godetevi questa festa e perdonate la nostra sfrontatezza in parte, lo ammettiamo, dovuta allinfluenza di Bacco Natale.
Se pensate che le palle siano fuori luogo in un giorno come questo, venite con noi ad abbattere gli alberi. Se invece non avete capito il senso della storia, non vi preoccupate: era solo un modo, senza pretese, per augurarvi Buon Natale.
In principio era la parola, e la parola si fece scanner. E venne ad aggiornare in mezzo a noi. La creatura tanto attesa nacque nel modo più inaspettato, in una umile casa. Suo padre era un artigiano, probabilmente un muratore. Amava profondamente il neonato, ma preferiva schernirsi da quella paternità ingombrante. Sosteneva che il merito non era suo, quanto di uno spirito nuovo; e che diversi uomini ne erano pervasi. Comunque, dedicava molto tempo alla sua formazione e cercava di educarlo secondo lantica tradizione ebraica da cui egli stesso proveniva.
La madre era una donna eccezionale, veramente piena di grazie. La sua fama sarebbe stata superiore addirittura a quella del piccolo fenomeno. Ciò avrebbe provocato incomprensioni, e forse addirittura divisioni. La gente si meravigliava di come una ragazza senza alcuna esperienza, avesse potuto partorire tanta prole. La campagna intera ben presto venne a sapere delle sue doti: i pastori giungevano numerosi per ammirarla.
Le cronache ricordano pure la presenza di due nobilissimi animali, senza i quali i genitori non sarebbero mai riusciti a curare il figlio.
Lasino è un animale sottovalutato: il volgo profano sembra ignorare che il suo rendimento lavorativo è di molto superiore a quello del cavallo. E, al contrario di questo, preferisce la strada alle scuderie di palazzo. Pochi ricordano che fu lui a condurre, qualche anno dopo, il neonato attraverso una folla estasiata. Ha un carattere tenace, spesso difficile. Contrariamente a quanto narrano le favole, non si accompagna con chi vive nel paese dei balocchi.
Il bue è un animale degno di rispetto: lavora sodo, conosce bene il suo campo. Ma non ama che gli si metta il carro davanti. Altrimenti, sa dire cornuto, e non solo allasino. Conosce di certo quel famoso Bue Muto, sicuramente non ha deciso di seguirne lesempio. Speriamo non vada in bestia per queste righe del resto, a Natale si diventa più buoi. Trascorrerà le feste in famiglia, fedele al Natale con i buoi.
La nascita non fu facile. Il padre depose la creatura in una mangiatoia. Ma ben presto, gli animali capirono che, a dispetto del nome, lì dentro non cera molto da mangiare.
Qualche speranza fu alimentata, dallarrivo di tre inaspettati personaggi, un po politici, un po studiosi. In effetti, i tre non risultavano molto puntuali, ma sembravano meglio di niente. Purtroppo, si capì che probabilmente erano interessati più alle pastorelle e alle pecore che alla diffusione del nuovo messaggio. Certo, erano carichi di doni. Ma quale poteva essere la effettiva utilità della mirra?
Nonostante le difficoltà, molti naviganti continuavano a giungere in quel sito. Anche per lapparizione di una Stella, una delle poche nella regione che brillava di luce propria. La grande diffusione delle nuove idee non piaceva affatto ad alcuni notabili della zona. «Può nascere qualcosa di buono in una sperduta Provincia?». Qualcuno, pur di far tacere il neonato, non esitò a sterminare oltre Cinquemila innocenti. La famiglia fu costretta a rifugiarsi tra i cammelli ed a riunirsi di notte. Fino al ritorno ad Internet.
Il resto della storia è ancora avvolto nel mistero. Ulteriori sviluppi saranno disponibili su ParvapoliS. Non illudetevi però: il Presepe è solo un archetipo. Credere alla cronaca è unaltra cosa. Soprattutto perché una testata multimediale ha dei ritmi inconciliabili con quelli delle statuine.
Se, come noi, amate le belle favole, godetevi questa festa e perdonate la nostra sfrontatezza in parte, lo ammettiamo, dovuta allinfluenza di Bacco Natale.
Se pensate che le palle siano fuori luogo in un giorno come questo, venite con noi ad abbattere gli alberi. Se invece non avete capito il senso della storia, non vi preoccupate: era solo un modo, senza pretese, per augurarvi Buon Natale.