Cronaca

Sarà presto completato il restauro del Castello Baronale di Maenza

15/12/2000

Con atto di Giunta, la Provincia di Latina ha stabilito di procedere ai lavori di completamento e di sistemazione esterna del Castello Baronale di Maenza, già precedentemente appaltati e non eseguiti a seguito del fallimento della ditta aggiudicataria. Con questo atto, quindi, la Provincia definisce un’importante opera di restauro e conservazione del bene monumentale iniziata nel 1992 con un finanziamento di circa 4 miliardi. I lavori da eseguire, non svolti dalla precedente ditta, ammontano a poco più di 170 milioni e prevedono la sistemazione definitiva di Piazza della Portella e del giardino interno.
Il passo successivo sarà ora di individuare la ditta a cui affidare i lavori di completamento del Castello Baronale di Maenza.
«L’opera di completamento – dice il presidente Martella – si inserisce in un piano organico e determinato sulle attenzioni poste nei confronti dei comuni dei Monti Lepini dalla Provincia di Latina. Le risorse architettoniche e monumentali di cui sono ricchi vanno non solo tutelate, ma conservate e restaurate per restituirle al pubblico interesse e alla fruizione turistica».
Soddisfatto anche l’assessore ai Lavori Pubblici Alessandro Maracchioni.
«Il Castello di Maenza – dice Maracchioni – rappresenta una delle maggiori risorse del nostro territorio da valorizzare e conservare. Con questo atto definiamo compiutamente l’opera di restauro e si sistema organicamente l’ingresso e il giardino circostante in modo da evidenziare lo splendore di questa straordinaria opera del millennio scorso».
Per l’assessore Stefano Orsini sarà importante, invece, poter utilizzare il Castello di Maenza in un programma vasto e di rete che comprenda anche gli altri beni monumentali dei Monti Lepini. «Penso ad un suo utilizzo e sfruttamento ai fini turistici – dice Stefano Orsini – insieme al museo di Sezze, al museo di Cori, al monastero della Clarisse di Sezze, al museo della matematica di Priverno e all’etnomuseo di Roccagorga. Bisogna arrivare insomma ad una logica integrata di sviluppo dell’intera Provincia in cui inserire tutte le risorse storico-monumentali. Questo è sicuramente un primo passo verso un piano organico di sviluppo dei Monti Lepini».

Redazione ParvapoliS


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