Cronaca

Più che il dolor potè il digiuno

11/12/2000

Nella piana di Maratona non erano in gioco solo i destini della Grecia, ma probabilmente dell’intera cultura occidentale. I Persiani erano nettamente più numerosi, ma la storia non era dalla loro parte. La Polis (anche se non ancora Parva) doveva essere aggiornata in tempo reale. Così, il soldato Fidippide fu costretto a coprire di corsa i quarantadue chilometri che lo separavano da Atene, solo per portare una notizia. Per lo sforzo morì. Oggi avrebbe avuto un allenamento adeguato. Ma non una fine migliore: non essendo abituato al traffico, sarebbe stato penosamente investito. Perché molti automobilisti pontini non avrebbero tollerato quel pedone, tanto invadente nel loro regno, fosse pure portatore di ottime notizie. Avevamo saputo che ieri il fantasma di Fidippide avrebbe attraversato la nostra città. Volevamo vedere se aveva ancora qualcosa da comunicare, o se, come noi, aveva preferito mandare una e-mail. Lo abbiamo atteso. E come noi un gruppo di automobilisti di passaggio. Probabilmente persiani, poiché non gradivano affatto il suo nobile incedere. Il fantasma è un tipo discreto: orologio alla mano, fa perdere solo qualche minuto. Ma gli automobilisti hanno cose ben più importanti da fare. Scalpitano, fanno rombare i motori – evidentemente non sanno degli aumenti della benzina –, alzano nuvole di fumo, cercano di forzare i blocchi. E ci ricordano che il clacson è di serie su tutte le vetture – che sia vietato usarlo in città, è solo un dettaglio. Il malcapitato capisce che è meglio sgombrare l’incrocio in fretta: purtroppo, dopo appena quaranta chilometri, ha già qualche difficoltà ad accelerare; a malapena ha la lucidità per qualche slalom supplementare. Il rumore è insopportabile, ci dobbiamo allontanare. Giusto in tempo per ascoltare una signora che pretende di sapere delle forze dell’ordine «chi si è permesso di autorizzare tutto questo». Perché il cittadino ha il diritto di farsi sentire. Era quasi ora di pranzo, domenica per giunta. Quei cinque minuti persi potevano rovinare la digestione. La storia, del resto, ci insegna che il popolo insorge quando è affamato. Perciò, non si preoccupi il prossimo Sindaco delle Terme o dell’Università; né si vanti del balzo in avanti nella classifica del Sole 24 Ore, proprio oggi pubblicata. «Panem et circenses» era la ricetta degli antichi. A Latina pure i circenses sono di troppo. Se Atene piange, Sparta non ride. Perchè dovrebbe farlo Latina?

Redazione ParvapoliS


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