Cronaca

Sanità: finalmente la risonanza magnetica

11/09/2000

Appuntamento di qualità, questa mattina, all’Azienda sanitaria locale di Latina dove è stato inaugurato lo strumento della risonanza magnetica, che andrà così ad aggiungersi alle altre attrezzature del Servizio di Diagnostica per immagini dell’ospedale “Goretti”. L’acquisto dell’apparato elettromedicale, costato circa 2,2 miliardi di lire, è un altro importante traguardo raggiunto dalla ASL pontina, che vede così premiati gli sforzi organizzativi tesi ad un maggiore sviluppo della sanità locale. «Noi continuiamo così in un cammino difficile – spiega Roberto Malucelli, direttore generale dell’ASL, nel suo intervento di presentazione – per fare in modo di mettere, la sanità pontina, in condizioni di essere autosufficiente. Cerchiamo di ridurre sempre più la dipendenza dagli ospedali romani e, per quanto possibile, dai viaggi all’estero. Il nostro programma d’investimenti ha una sua validità ed un suo decoro, specie perché ha coinvolto tutte le forze interessate al miglioramento della sanità. La messa a disposizione della risonanza magnetica, l’unica in una struttura pubblica della provincia di Latina, lo testimonia ampiamente se pensiamo che andrà a servire un bacino d’utenza di circa 500.000 persone». Lo strumento, tuttavia, non è l’unico in provincia poiché ne esiste un altro in struttura privata, la quale comunque opera in regime di convenzione. L’evento odierno è una buona occasione, per il Presidente del Consiglio regionale Claudio Fazzone, per ribadire una significativa attenzione e sostegno «alla sanità pontina perché realizzi il salto di qualità che il territorio si merita. Recuperando, innanzitutto, le professionalità mediche e paramediche che sono abbastanza demotivate». La macchina cui s’è dotata l’ASL di Latina, per le caratteristiche tecniche, si pone nella fascia alta del mercato ed è certamente idonea per l’applicazione clinica cui è destinata. «Inizialmente la risonanza magnetica serviva per lo studio del sistema nervoso centrale – spiega Nicola Romagnoli, capo Dipartimento aziendale Diagnostica per immagini – oggi, grazie agli sviluppi tecnologici, il campo d’applicazione s’è allargato notevolmente. Possiamo indagare sulle patologie dell’apparato osteoarticolare e delle parti molli, sulle lesioni ossee metastatiche, sulle malattie del cuore, sui vasi sanguigni. Pensate che, addirittura, le vie biliari e urinarie sono esplorabili senza uso di contrasto. Grandi passi avanti, con la risonanza magnetica, si sono fatti nello studio della mammella operata dove si riesce a differenziare le recidive tumorali dai processi cicatriziali. Non c’è dubbio sul beneficio che l’utenza riceverà da questo macchinario». Saranno necessarie altre due settimane circa affinché l’impianto entri in funzione definitivamente, dovranno essere ultimati i protocolli di sicurezza e diagnostici, ed in una prima fase vi accederanno i pazienti ricoverati. I sanitari temono ora una pioggia di richieste di esami con la risonanza, saranno necessari quindi incontri più specifici con la Federazione dei medici di “Medicina generale”, tanto che nelle sue conclusioni finali Vincenzo Maria Saraceni, neo assessore regionale alla Sanità, insieme anche a Malucelli, ribadisce questo aspetto quando spiega che «la risonanza magnetica, nel modo più assoluto, non è una cura; questo strumento serve solo ad eseguire diagnosi sempre più raffinate e precise. È necessario, quindi, l’uso consapevole delle strutture, altrimenti si rischia solo di essere inefficienti e inefficaci. In parole povere, s rischia un aumento spropositato della spesa sanitaria senza che il cittadino ne tragga benefici. Non è nostra intenzione tollerare situazioni per cui si debba garantire “il livello minimo di assistenza”, i cittadini hanno diritto al meglio dell’assistenza».

Redazione ParvapoliS


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